Al Cortile di Francesco 2019, si respira cultura, attualità, confronto, crescita. La città serafica è sempre la giusta cornice in cui si muove il fermento culturale, si respira aria di dialogo e gli incontri previsti dal programma sono sempre ben scelti e pronti a lasciare nell’anima spunti di riflessione.
Venerdì 20 ad aprire il primo appuntamento del programma è stato su tema “Fede e Comunicazione” con Massimo Bernardini, giornalista e conduttore televisivo, Don Antonio Rizzolo di rettore di “Famiglia Cristina” e Padre Enzo Fortunato. Dall’incontro è emersa la tendenza, tutta italiana, di prediligere la cronaca nera nell’informazione, creando quasi una morbosità nello spettatore che difficilmente ormai riesce a fare senza. Una brutta notizia si può dare anche lasciando spazio alla speranza.
Marco Damilano, direttore de “L’Espresso”, ha parlato del “Linguaggio giornalistico dell’inchiesta giornalistica” spiegando che i processi non devono essere fatti sulla stampa, ma il giornalismo d’inchiesta deve dare lo spunto all’apertura di una indagine. Nel primo pomeriggio, a sorpresa, arriva il il ministro degli esteri Luigi di Maio per parlare della grave situazione della Libia: “Prossimamente sono molti gli appuntamenti internazionali fra Italia, Francia e Germania che stanno lavorando insieme per dare sicurezza alla Libia per arginare il conflitto, re innescare la guida ONU. Speriamo in libere elezioni, ma sarà un processo che deve venire dall’interno. L’Italia non sarà più unica rotta della imbarcazione dei migranti ma si attiverà una rotazione dei porti europei. A 800 anni del viaggio di Francesco in Egitto rilanciamo la scommessa per la crescita dell’Africa”.
La chiusura del pomeriggio del Cortile di Francesco 2019 è stata affidata a Alice Simone, bambina ambientalista di 10 anni seguace di Greta Thumberg che si batte, partendo dall’ambiente, per un mondo migliore.
Beppe Giulietti e padre Enzo Fortunato lanciano una novità assoluta: “il 24 gennaio in occasione della visita del Papa, si parlerà, con i giovani giornalisti, dei principi della “Carta di Assisi”, recentemente firmata, che non è una carta dei giornalisti né una carta deontologica, ma una dichiarazione di fratellanza universale contro il muro dell’odio, che chiama in causa tutti gli operatori di pace. Cercheremo – concludono Giulietti e Fortunato – di portare questa carta in Europa”.
Donatella Binaglia